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“ORGIA DI OTTOBRE” di Nadia Cortese

Mi perdo tra grigi funerei e seni turgidi, una notte di ottobre. L’ultima.Un orgia dall’alma di altri mondi, giunta a me per pochi istanti.Li assaporo, mentre voragini ossute osservano attente la clessidra del tempo. Nei sepolcri, consumano un sabba carico di passione blasfema, nel quale la vita si interseca con la morte.Ci avvolge il buio, mie amate estinte, allora la notte chiede al giorno un solo raggio di luce, perché anche le tenebre hanno ragione di brillare.Amore, morte oramai siamo parte di un sogno metallico la cui musica è il rumoreggiare di festanti felici.Non temete, ancora pochi attimi furtivi e ogni cosa si dissolvera” come neve al sole o come sangue tra nefaste fauci FAMELICHE.